V Biennale d’Arte Contemporanea di Viterbo
Sezione di ORVIETO
a cura di Isaco Praxolu
8 giugno – 30 settembre 2018
Sezione di ORVIETO
a cura di Isaco Praxolu
8 giugno – 30 settembre 2018
Nell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale, la V Biennale d’Arte Contemporanea che avrà il suo epicentro nella città di Viterbo, si estende per la prima volta lungo un itinerario di importanti siti etruschi come Orvieto, Montefiascone, Tolfa, Lubriano, Grotte di Castro e Arlena di Castro, costituendo così un’occasione ulteriore di confronto della creatività contemporanea con le molteplici realtà che costituirono un tempo parte dell’antica Etruria.
La sezione della biennale nella città di Orvieto, con la direzione artistica della presidente Laura Lucibello e curata da Isaco Praxolu, è concepita come una grande mostra diffusa che coinvolge una selezione di 32 artisti le cui opere sono ospitate all’interno di 7 diverse prestigiose sedi istituzionali e private.
Al suo esordio ad Orvieto, la biennale vuole anzitutto prestare attenzione alle manifestazioni e alle spinte creative che caratterizzano il territorio, esaltando i diversi orizzonti operativi tra artisti affermati e giovani emergenti, tra maestri di chiara abilità manuale che hanno saputo proseguire e rinnovare la tradizione artigiana locale e quelli che invece hanno intrapreso percorsi di sperimentazione linguistica ed estetica alla ricerca di linguaggi ulteriori e più contemporanei, ma
tutti comunque attenti a non dimenticare mai i legami con la cultura del passato che sempre più sollecita ad approfondire la lettura del tempo attuale per immaginare un presente futuribile.
A coloro che vivono e lavorano ad Orvieto, si aggiungono artisti provenienti da altri background culturali, sia italiani, sia internazionali, differenti per generazione, linguaggi e percorsi professionali, riuniti con l’intento di innescare una varietà di relazioni, di scambi e di esperienze raccontate soprattutto attraverso le opere, fra dipinti, sculture, installazioni e manufatti, appositamente selezionati o realizzati per aprire possibilità di dialogo con le diverse tipologie di location che le accoglieranno fino al 30 settembre.
Si parte dagli spazi di Vetrya [VTY.MI], gruppo italiano leader riconosciuto nello sviluppo di servizi digital, piattaforme cloud computing, soluzioni applicative e servizi broadband, ubicato nel corporate campus di Orvieto in via dell’innovazione 2, con opere di Antonio Barbieri, Leila Cardosi, Donato Catamo, Daniela Conte, Massimo Chioccia/Olga Tsarkova, Simone Di Stefano, Michele Golia, Thomas Lange, Tiziana Nucci, Flavio Petricca, Sara Spaccino, Susippo, Eva Tarantello, Lara Udini.
Il percorso prosegue poi e si concentra maggiormente nel centro storico di Orvieto, a Palazzo Coelli sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto con opere di Anna Paola
Franceschi, Grillo/Musicanti, Alicia Ansola Herrero, Valentina Palazzari, Bruno Pellegrino, Anna Spallaccia e un omaggio a Serge Ubertì, artista italo-francese da poco scomparso, i cui lavori sono stati recentemente ospitati nelle boutique Valentino in diversi paesi del mondo.
L’hommage a Ubertì continua anche nel suggestivo percorso sotterraneo del Pozzo Della Cava insieme agli interventi dell’artista di origine giapponese Mutsuo Hirano.
In piazza Duomo, il 2° piano del Museo Claudio Faina ospita le sculture di Giorgio Bisanti e Mutsuo Hirano e i dipinti di Angelo Colagrossi, Mauro Magni, Vincenzo Pennacchi e Pietro Perrone che dialogano con l’incredibile affaccio panoramico sui preziosi mosaici del Duomo; mentre le opere di Santo Ciconte e Enrico Ridolfi si confrontano con importanti reperti etruschi.
Il MODO – Museo Emilio Greco, ubicato al piano terra del trecentesco Palazzo Soliano, accoglie un grande lavoro dell’artista tedesco Thomas Lange come dedica alle attuali porte bronzee del Duomo che furono realizzate dal noto sculture siciliano. Poco distante, nel foyer del Teatro Mancinelli è collocata l’opera/installazione di Vito Bongiorno. Per l’occasione anche Palazzo Netti, sede di Fenis, apre le porte all’arte contemporanea, ospitando un bronzo di Santo Ciconte, il site-specific del duo BOCA (Roberta Boggi/Chiara Carrarini) e una serie fotografica di Isaco Praxolu, curatore del progetto.
Come per tradizione la Biennale riserva anche una sezione dedicata ai Premi Emergenti e alle Accademie, che sono invitate a partecipare sul tema: “Etruria tra Oriente ed Occidente: Segni,Simboli, Spiritualità dal passato verso un possibile futuro”.
Un popolo, quello Etrusco ed una civiltà, tanto affascinante quanto complessa, ricco d’immaginario nei confronti dell’aldilà, ancora tutto da indagare, con le sue “conoscenze” e i suoi “misteri” ben gelosamente conservati e tramandati ai posteri, attraverso persone più evolute e degne di riceverli.
L’inaugurazione della Biennale si terrà il giorno venerdì 8 giugno 2018:
ore 10.30 – apertura ufficiale e conferenza stampa presso VETRYA S.p.A.
ore 15.00 – inaugurazione a Palazzo Coelli – Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto. A seguire
Museo Claudio Faina, MODO – Museo Emilio Greco, Teatro Mancinelli, Pozzo della Cava. Il
percorso si concluderà alle ore 20.00 a Palazzo Netti – Fenis.
La sezione della biennale nella città di Orvieto, con la direzione artistica della presidente Laura Lucibello e curata da Isaco Praxolu, è concepita come una grande mostra diffusa che coinvolge una selezione di 32 artisti le cui opere sono ospitate all’interno di 7 diverse prestigiose sedi istituzionali e private.
Al suo esordio ad Orvieto, la biennale vuole anzitutto prestare attenzione alle manifestazioni e alle spinte creative che caratterizzano il territorio, esaltando i diversi orizzonti operativi tra artisti affermati e giovani emergenti, tra maestri di chiara abilità manuale che hanno saputo proseguire e rinnovare la tradizione artigiana locale e quelli che invece hanno intrapreso percorsi di sperimentazione linguistica ed estetica alla ricerca di linguaggi ulteriori e più contemporanei, ma
tutti comunque attenti a non dimenticare mai i legami con la cultura del passato che sempre più sollecita ad approfondire la lettura del tempo attuale per immaginare un presente futuribile.
A coloro che vivono e lavorano ad Orvieto, si aggiungono artisti provenienti da altri background culturali, sia italiani, sia internazionali, differenti per generazione, linguaggi e percorsi professionali, riuniti con l’intento di innescare una varietà di relazioni, di scambi e di esperienze raccontate soprattutto attraverso le opere, fra dipinti, sculture, installazioni e manufatti, appositamente selezionati o realizzati per aprire possibilità di dialogo con le diverse tipologie di location che le accoglieranno fino al 30 settembre.
Si parte dagli spazi di Vetrya [VTY.MI], gruppo italiano leader riconosciuto nello sviluppo di servizi digital, piattaforme cloud computing, soluzioni applicative e servizi broadband, ubicato nel corporate campus di Orvieto in via dell’innovazione 2, con opere di Antonio Barbieri, Leila Cardosi, Donato Catamo, Daniela Conte, Massimo Chioccia/Olga Tsarkova, Simone Di Stefano, Michele Golia, Thomas Lange, Tiziana Nucci, Flavio Petricca, Sara Spaccino, Susippo, Eva Tarantello, Lara Udini.
Il percorso prosegue poi e si concentra maggiormente nel centro storico di Orvieto, a Palazzo Coelli sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto con opere di Anna Paola
Franceschi, Grillo/Musicanti, Alicia Ansola Herrero, Valentina Palazzari, Bruno Pellegrino, Anna Spallaccia e un omaggio a Serge Ubertì, artista italo-francese da poco scomparso, i cui lavori sono stati recentemente ospitati nelle boutique Valentino in diversi paesi del mondo.
L’hommage a Ubertì continua anche nel suggestivo percorso sotterraneo del Pozzo Della Cava insieme agli interventi dell’artista di origine giapponese Mutsuo Hirano.
In piazza Duomo, il 2° piano del Museo Claudio Faina ospita le sculture di Giorgio Bisanti e Mutsuo Hirano e i dipinti di Angelo Colagrossi, Mauro Magni, Vincenzo Pennacchi e Pietro Perrone che dialogano con l’incredibile affaccio panoramico sui preziosi mosaici del Duomo; mentre le opere di Santo Ciconte e Enrico Ridolfi si confrontano con importanti reperti etruschi.
Il MODO – Museo Emilio Greco, ubicato al piano terra del trecentesco Palazzo Soliano, accoglie un grande lavoro dell’artista tedesco Thomas Lange come dedica alle attuali porte bronzee del Duomo che furono realizzate dal noto sculture siciliano. Poco distante, nel foyer del Teatro Mancinelli è collocata l’opera/installazione di Vito Bongiorno. Per l’occasione anche Palazzo Netti, sede di Fenis, apre le porte all’arte contemporanea, ospitando un bronzo di Santo Ciconte, il site-specific del duo BOCA (Roberta Boggi/Chiara Carrarini) e una serie fotografica di Isaco Praxolu, curatore del progetto.
Come per tradizione la Biennale riserva anche una sezione dedicata ai Premi Emergenti e alle Accademie, che sono invitate a partecipare sul tema: “Etruria tra Oriente ed Occidente: Segni,Simboli, Spiritualità dal passato verso un possibile futuro”.
Un popolo, quello Etrusco ed una civiltà, tanto affascinante quanto complessa, ricco d’immaginario nei confronti dell’aldilà, ancora tutto da indagare, con le sue “conoscenze” e i suoi “misteri” ben gelosamente conservati e tramandati ai posteri, attraverso persone più evolute e degne di riceverli.
L’inaugurazione della Biennale si terrà il giorno venerdì 8 giugno 2018:
ore 10.30 – apertura ufficiale e conferenza stampa presso VETRYA S.p.A.
ore 15.00 – inaugurazione a Palazzo Coelli – Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto. A seguire
Museo Claudio Faina, MODO – Museo Emilio Greco, Teatro Mancinelli, Pozzo della Cava. Il
percorso si concluderà alle ore 20.00 a Palazzo Netti – Fenis.